La trombosi è un processo patologico che consiste nella formazione di un coagulo (o trombo) all'interno dei vasi sanguigni; esso è costituito da fibrina, piastrine, globuli rossi e bianchi, e si forma impropriamente in assenza di una soluzione di continuo della parete vasale, ostacolando o impedendo la normale circolazione del sangue.
La terapia anticoagulante ha lo scopo di ricanalizzare una trombosi. È dimostrato fin dagli anni ’60 che, in assenza di terapia anticoagulante, le conseguenze di una trombosi posso essere anche letali. Oggi si sa che:
E’ anche noto che la ter. anticoagulante è più efficace se iniziata precocemente per via parenterale (con eparina o analoghi) o per bocca con uno dei “nuovi” anticoagulanti (NAO) a dosaggio maggiorato. Il mantenimento è poi sempre (salvo controindicazioni) con anticoagulanti orali (warfarina, acenocumarina, NAO); la durata della terapia è variabile da caso a caso, ma è indicata da Linee Guida nazionali ed internazionali, che dovrebbero essere note a tutti i Medici che si occupano di trombosi. È estremamente importante che la terapia anticoagulante venga effettuata a dosaggio adeguato e che venga protratta fino ad ottenimento del miglior risultato possibile. La variabilità individuale nell'assorbimento e nel metabolismo di questi farmaci e le interazioni con il cibo determinano variazioni anche rilevanti nell’entità dell’effetto anticoagulante (misurato come “attività della protrombina” o INR). Ciò richiede periodici controlli di laboratorio e aggiustamenti del dosaggio del farmaco (che prendono il nome di Controlli TAO.)
Per gestire questi controlli e individuare la dose ottimale del farmaco da somministrare fino al successivo controllo, i medici spesso si avvalgono di software specifici, ma solo un Medico esperto in Trombosi ed emostasi è in grado di valutare globalmente il rischio trombotico del Paziente e di quindi di attagliare tipo di farmaco, dose, intensità e durata della terapia al singolo individuo.